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Autore: Giacomini Gian Giacomo
Introduzione di: Arnaldo Ballerini
Secondo l'autore, non è possibile orientarsi, oggi, nella grande varietà delle dottrine e dei sistemi esistenti nel campo della psicopatologia, senza assumere una prospettiva storica, che tenga conto sia dei presupposti epistemologici, sia delle esigenze pratiche da cui sono nate le diverse scuole del pensiero psicopatologico
Basandosi sui criteri della Tavola Epistemologica Universale (TEU), l'autore prende in considerazione soprattutto i principali settori di ricerca da cui è nato e si è sviluppato il pensiero psicopatologico nell'età moderna, individuandoli nella clinica psichiatrica classica, nelle psicoterapie analitiche, nelle psicopatologie fenomenologiche e nell'analisi dialettica.
Lo sviluppo del pensiero psicopatologico in ambito psichiatrico viene studiato sia nella sua aspirazione a costituirsi come scienza naturale, attraverso il modello ideale dell'entità nosografica (W. Griesinger, K.L. Kahlbaum, E. Kraepelin e altri), sia nella sua esigenza pratica di valersi di strumenti concettuali e metodologici flessibili e pragmatici, che conduce alle teorie funzionalistiche delle sindromi psicopatologiche e dei tipi di reazione (A. Hoche, O. Bumke, K. Bonhoeffer, E. Bleuler, A. Meyer e altri), sino al discusso manuale operazionistico DSM.
Nel quadro delle psicopatologie di origine psicoanalitica, viene sottolineata la crescente importanza assunta dalle psicologie dell'Io (P. Federn, O. Fenichel, H. Hartmann e altri) e del Sé (R. Waelder, R. Sterba, H. Kohut e altri), che portano a valorizzare gli aspetti dialettici dell'esperienza psichica, sia come relazione interpersonale (che nel trattamento analitico si esplica soprattutto nell'ambito del transfert), sia come relazione intrapersonale e dialogica interiore.
I contributi della fenomenologia allo sviluppo del pensiero psicopatologico si traducono, sul piano della clinica psichiatrica, nell'introduzione - accanto al metodo naturalistico della spiegazione (Erklaeren) - del metodo psicologistico della comprensione (Verstehen secondo K. Jaspers, K. Schneider e altri), che conduce ad una rinnovata concezione della personalità come esperienza interiore ed alla conseguente necessità di porre al centro della diagnostica psicopatologica la differenziazione fondamentale tra psicosi e psicopatie (personalità psicopatiche e sviluppi abnormi).
L'esigenza di conferire, tanto in clinica psichiatrica quanto in psicoanalisi e in psicoterapia, un'autonomia metodologica al problema della personalità e delle personalità psicopatiche, rappresenta, secondo l'autore, l'acquisizione maggiormente significativa della psicopatologia contemporanea, che può trovare una sua compiuta autenticazione teoretica e pratica soltanto attraverso un'esplicita e sistematica applicazione del metodo dialettico attualistico.
«Nel campo in questi anni semidesertificato della psicopatologia italiana, è certo da ammirare la costante perseveranza con la quale l'A. continua a dedicarsi all'esplorazione dei principali temi psicopatologici, visti nel loro fondamento epistemico e declinati su piani diversi, da quello clinico-fenomenologico-descrittivo a quelli strutturali e psicodinamici...
Il nodo di fondo è quello del "comprendere" versus "spiegare", nella psichiatria teoretica come nella prassi della cura...
Giacomini sottolinea come la Psicopatologia Generale fin dagli inizi abbia sottratto la psichiatria al mito positivistico di una sua esaustiva risoluzione nell'ambito della patologia cerebrale e ad una sua totale sudditanza alle scienze neuropatologiche, aprendo così la strada per un approccio più propriamente antropologico nello studio delle malattie mentali... egli ricorda come si sia trattato essenzialmente di una lezione metodologica...
Infine desidero ricordare la sottolineatura che l'A. fa della sfera emozionale, nell'approccio alla vita mentale. Così, ad esempio, Giacomini cita il pensiero di Kurt Schneider quando scrive:
"Nella psicopatologia fenomenologica di K. Schneider, i sentimenti, esplicitamente definiti come "stati dell'Io", occupano una posizione di primo piano in relazione alla teoria della personalità, in generale, e delle personalità psicopatiche, in particolare. Non è dubbio che, per la costituzione di una psicologia sistematica della comprensione, non solo interpersonale, ma anche intrapersonale, si renda necessaria una teoria dei sentimenti, del loro fondamento logico e delle loro reciproche contraddizioni, in relazione all'esperienza dell'Io".
È questo un messaggio che attraversa molti degli sforzi di approccio alla psicopatologia ed anche il testo che sto presentando».
Dalla Presentazione di Arnaldo Ballerini
Gian Giacomo Giacomini, medico neuropsichiatra e psicoterapeuta, è Direttore scientifico e didattico dell'Istituto CESAD per le Scienze Psicologiche e la Psicoterapia Sistematica - Centro Studi per l'Analisi Dialettica, fondato a Genova nel 1966 (www.istpsico.it).
È Direttore della Rassegna "Psicoterapia Professionale", Organo ufficiale dello stesso Istituto CESAD, iscritta all'International Council of Editors of Psychoanalytic Journals (ICEPJ) di New York dal 1997. Risiede a Genova, dove svolgezla sua attività scientifica, didattica e professionale.
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Presentazione e Prefazione
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